Storie
Storie Dei Ricercatori Bando Roche Per La Ricerca Indipendente 2024
«L’idea è di osservare, in scenari che simulano la vita reale, come i pazienti gestiscono le attività che richiedono di muoversi e concentrarsi allo stesso tempo. Questo approccio oggettivo e realistico permetterà di sviluppare strumenti di valutazione molto più precisi e percorsi di riabilitazione personalizzati, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità di vita».
Silvia Orlandi
Ricercatrice, Bioingegnere e Principal Investigator del progetto VERA-SM, Dipartimento dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “Guglielmo Marconi” presso l’Università di Bologna e IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna
L’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano si concentrerà sul trauma cranico. Il progetto studierà come il metabolismo del colesterolo nel cervello influenzi il recupero neurologico dopo un trauma. L’idea è di esplorare l’efficacia di una somministrazione di colesterolo tramite spray nasale per favorire la guarigione.
«Con questo progetto valuteremo se una terapia innovativa, basata sulla somministrazione di colesterolo tramite uno spray nasale, possa aiutare a contrastare il declino cognitivo e la neurodegenerazione che spesso seguono un trauma cranico».
Federico Moro
Capo Unità di Patobiologia e Neuroimaging del Laboratorio di Trauma Cranico e Neuroprotezione presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS
A Roma, il Dipartimento di Scienze e Biotecnologie medico-chirurgiche della Sapienza Università di Roma ha vinto con un progetto sul cancro dell’ovaio. La ricerca si focalizza sull’interazione tra due proteine (Pin1 e BRCA1) per potenziare l’efficacia delle terapie attuali, con la speranza di estendere i benefici anche alle pazienti che non presentano mutazioni genetiche specifiche.
«L’obiettivo del progetto è ricreare artificialmente la stessa condizione favorevole presente nelle pazienti con una mutazione del gene BRCA, che oggi rispondono meglio alle cure. Se l’ipotesi fosse confermata, si potrebbe estendere l’efficacia delle terapie attuali a un numero molto più ampio di donne».
Maria Valeria Giuli
Post-doc della Sapienza Università di Roma presso il Dipartimento di Scienze e Biotecnologie medico-chirurgiche
L’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara ha ricevuto il premio che sosterrà il progetto miRNA-GDRisk della ricercatrice Domitilla Mandatori. Lo studio esplorerà il legame tra diabete gestazionale e retinopatia diabetica, una delle principali cause di cecità. L’obiettivo è identificare biomarcatori precoci per prevenire le complicanze oculari nelle donne che sviluppano diabete in gravidanza.
«L’obiettivo è identificare i microRNA, piccole molecole che regolano l’attività dei geni, per utilizzarli come “spie” precoci della malattia, ponendo le basi per nuove strategie di prevenzione a tutela della vista delle pazienti».
Domitilla Mandatori
Ricercatore a tempo determinato di tipo A
Il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro utilizzerà il finanziamento per un progetto di immunoterapia contro i tumori del sangue. La ricerca punta a scoprire nuovi bersagli sulla superficie delle cellule malate per “istruire” il sistema immunitario a riconoscerle e distruggerle in modo selettivo, aprendo la strada a terapie personalizzate.
«L’idea alla base del progetto è creare un’immunoterapia di precisione, quasi “sartoriale”, per i tumori del sangue come leucemie, linfomi e mielomi. La strategia consiste nell’identificare nuovi e specifici “segnali di riconoscimento” per “addestrare” il sistema immunitario del paziente a reagire».
Daniele Caracciolo
Professore Associato di Malattie del Sangue presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
All’Università di Padova, il Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche indagherà il legame tra orologio biologico e tumore al seno. Il progetto CIRCE-TIL vuole capire se l’efficacia del sistema immunitario contro il cancro vari durante le 24 ore. Questa conoscenza potrebbe, in futuro, permettere di ottimizzare gli orari di somministrazione delle terapie per massimizzarne l’efficacia.
«Questo progetto molto affascinante vuole capire se e come la capacità del sistema immunitario di combattere il tumore al seno cambi nell’arco delle 24 ore. Una conoscenza che, in futuro, potrebbe permettere di sincronizzare le terapie con i ritmi biologici dei pazienti per migliorare le prospettive di trattamento».
Gaia Griguolo
Ricercatrice Universitaria in Oncologia presso l’Università di Padova
Valentina Guarneri
Prof.ssa e Direttrice dell’UOC Oncologia 2 dell’Istituto Oncologico Veneto IRCCS
Infine, l’Università del Piemonte Orientale si è distinta per un progetto sull’emofilia A. La ricerca si propone di studiare il ruolo del fattore VIII, proteina carente in chi soffre di questa malattia, non solo nella coagulazione ma anche nel mantenimento della stabilità dei vasi sanguigni del cervello.
«Il progetto punta a esplorare una funzione nuova e fondamentale del fattore VIII, la proteina che manca nell’emofilia A. La ricerca si concentrerà sul suo contributo nel mantenere l’integrità e la stabilità dei delicati vasi del cervello, con l’obiettivo di capire come prevenire le emorragie cerebrali, una delle complicanze più temute della malattia».
Cristina Olgasi
Ricercatore di tipo B presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale